Sono poco abile a parlare di me.
Ma se sei arrivato a questa pagina vuol dire che sei curioso.
Mi metto allora nei panni di chi ha la velleità di conoscermi leggendo un sito
Forse perché potrei essere la persona che vuoi scegliere per intraprendere un percorso di cambiamento,
o avere informazioni perché qualcuno ti ha parlato di me, o …??
E vorrai sapere: ma sto’ tizio chi è?
Un bel tema quello dell’identità. Mi accompagna da quando ero adolescente.
Il bello è che il mio io continua a cambiare, ogni giorno. E quindi? Cosa posso scrivere? Tanto domani cambio.
Di solito nelle presentazioni si descrive che lavori si sono fatti, per quali aziende si è lavorato, che titoli di studio si sono ottenuti,
gli interessi, le passioni, quanto sono alto, che numero di scarpe porto, …..
Tanto del passato , poco del presente, nulla o quasi nulla del futuro di un individuo.
Ma mai chi si è veramente.
Penso che a pochi interessi la mia carta d’identità: nel web si trova tutto, e di tutto.
Ma davvero alla gente interessa cosa ho fatto, cosa ho scritto, cosa ho studiato …..???
Potrei raccontare molto, verità o falsità?
Chi potrebbe giudicare, con quali occhi?
Allora scrivo solo alcune emozioni che mi vengono nello scrivere queste righe, magari servono a farti un’idea:
mi chiamo Franco: in tedesco, francese, ed in latino vuol dire UOMO LIBERO
penso che il mondo si divida in due: chi pensa al singolare presente, e chi pensa al plurale futuro. Poi agisce di conseguenza. Io faccio parte del secondo gruppo, ma rispetto il primo
ho un cattivo rapporto con l’ignoranza e l’arroganza: di solito viaggiano assieme
prossimo progetto: fare due volte il giro del mondo. Emisfero nord in senso antiorario, emisfero sud in senso orario. Spero di avere vita abbastanza. E compagnia.
ad oggi ho guidato per 3,3 milioni di KM. Tengo nota: una media di 70.000 km all’anno da quando avevo 18 anni. Fa’ i conti
ho un problema con i libri: hanno la bibliografia. Sono curioso, pertanto non è mai finita. Tocca studiare. Meglio i film, fanno capire il mondo; e il teatro, fa capire te stesso
rispetto gli anziani: ascoltarli mi aiuta a risparmiare tempo e a sbagliare meno. Ma continuo a farlo da professionista (era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti, Paolo Conte, Boogie, 1981)
rispetto i giovani; sono la mia immortalità. Mi commuovo se guardo mio nipote.
e ….. nessuno si amerà come noi, mai come noi!!! (the Casual, il sole non tramonterà, 1966)